Intervista a Marco Palvetti: “Il mio personaggio in ‘Gomorra’ è molto distante da me”

E’ una delle serie più attese di questa prima parte del 2014 attirando le attenzioni e la curiosità di critica e pubblico e di recente è arrivata sullo schermo di milioni di italiani. Stiamo parlando di ‘Gomorra – La serie‘, una produzione SKY ispirata al lavoro di ricerca operato, ormai da anni, da Roberto Saviano il quale ha anche contribuito alla stesura della sceneggiatura e alla caratterizzazione dei personaggi. Un’enorme produzione italiana che, ancora prima del debutto, era stata venduta a diverse reti televisive internazionali e che sbarcherà quindi anche in numerosi paesi europei e non. Un lavoro accurato e preciso che ha coinvolto tutto lo staff e il cast per più di 30 settimane di lavoro e di riprese.

Marco Palvetti, attore 26enne, è uno dei cinque protagonisti di questa produzione. Palvetti vanta già una grande esperienza soprattutto in campo teatrale e per questa serie ha vestito i panni di Salvatore Conte, un personaggio di spicco all’interno di ‘Gomorra’. Pur godendosi i risultati del lavoro fatto in questa serie però l’attore campano guarda già al futuro: nella stagione autunno/inverno 2014 infatti sarà impegnato con la ripresa della tournée teatrale di‘Nuda Proprietà’ di Lidia Ravera con la regia di Emanuela Giordano. Abbiamo contattato in esclusiva per MyReviews Marco Palvetti per parlare con lui del suo ruolo in ‘Gomorra – La serie’ e dei suoi progetti futuri.

Intervista realizzata per: MyReviews

Sei tra i protagonisti di ‘Gomorra – La serie’. Come sei entrato a far parte del cast e che ricordi conservi di questa esperienza?

Per entrare nel cast ho fatto i provini, come del resto si fa sempre, e ne ho dovuti sostenere quattro perché giustamente la produzione ha impiegato molto a scegliere. Sin dai casting ho potuto constatare che la qualità della serie e del progetto erano davvero alte e quindi avervi potuto partecipare è stato davvero un privilegio. La cosa che ricordo con più piacere è il grande lavoro e la grande voglia di tutti di far bene, dal cast alla troupe, dalla produzione ai registi che sono stati eccezionali e mi hanno dato tanto. E’ la dimensione ideale per potersi mettere in gioco e, per un attore come me, rappresenta sicuramente una grande opportunità di crescita professionale.

Hai interpretato Salvatore Conte, un personaggio molto particolare. Cosa puoi dirci del tuo personaggio? Ti è piaciuto interpretare questo ruolo?

Quando mi hanno detto quale sarebbe stato il mio ruolo all’interno della serie sono stato molto contento perché è un ruolo che mi ha dato la possibilità di ricercare attorialmente sfumature molto interessanti e di sperimentare quindi qualcosa di nuovo. Personalmente penso che il piacere dell’attore sia di poter entrare in mondi in cui non sei stato e il fatto che questo personaggio fosse molto distante da me mi ha dato l’opportunità di sostenere una prova importante. Ho cercato di studiare bene il personaggio per provare a ricreare al meglio l’atmosfera attorno a lui, tentando di mostrare come si possa sentire un boss di un clan così potente lavorando quindi anche sull’aspetto interiore. Io non credo che ci siano eroi in questa serie infatti tutti i personaggi sono estremamente vulnerabili a cui non si riesce ad affezionarsi. Salvatore Conte appare come un personaggio distante anni luce da me. Penso che riuscire a fare un percorso del genere sia fondamentale per chi fa il mio mestiere

 

Cosa vuol dire per un attore campano partecipare ad una serie di un certo spessore come ‘Gomorra’?

E’ stato molto emozionante perché mi sono ritrovato a girare in luoghi molto vicini a dove sono nato, anche se sono andato via dalla mia città a 18 anni per studiare e iniziare a fare questo lavoro. E’ una serie molto forte che racconta delle dinamiche particolari quindi la voglia di fare bene era tanta, essendo ricercata una certa qualità per riuscire a mettere in video ciò che era richiesto.

Nel corso della tua carriera hai avuto modo di fare tanto teatro e tornerai sul palco nei prossimi mesi con lo spettacolo ‘Nuda Proprietà’. Cosa puoi dirci di quest’opera e di ciò che hai fatto e farai in essa?

“Nuda proprietà”, con la regia di Emanuela Giordano, è uno spettacolo che nella scorsa stagione ha avuto molto successo. Per me è stato un onore essere in scena con Lella Costa che è un’attrice fantastica. Osservarla mentre provava o stava in scena era come seguire una lezione. Come è stato molto importante lavorare anche con Paolo Calabresi. In generale il lavoro fatto è stato molto interessante. Io interpreto un giovane napoletano che cerca di accaparrarsi le nude proprietà per poi rivenderle e ovviamente succedono diverse cose. Il successo di questo spettacolo è dipeso da molti fattori: il testo ben scritto da Lidia Ravera, tratto dal suo romanzo ‘Piangi pure’, la regia perfetta della Giordano e un notevole lavoro di noi attori. La tournée ci ha fatto girare tanto, specialmente nel nord Italia, e la riprenderemo da novembre prossimo. E’ stato un anno molto fortunato per me ma credo anche che chi ha le qualità e lavora per affinarle alla fine viene premiato. Potrebbe sembrare un concetto un po’ presuntuoso, invece non lo è. È invece una cosa importante in cui dobbiamo credere altrimenti dovremmo pensare che tutto sia legato o alla fortuna o al compromesso e questo non è vero perché esiste la possibilità di riuscire a fare delle cose per bene ed essere scelti per questo.

Quali sono i tuoi progetti futuri e quali invece le tue speranze?

Mi piacerebbe che la serie ‘Gomorra’, che già è stata venduta in molti paesi stranieri, possa aprire le porte anche a produzioni straniere. Questo è un desiderio che avevo fin da piccolo e spero si presentino occasioni del genere. Sono cosciente che questo dipende molto anche da me e dalla mia capacità di fare bene il mio lavoro e di farlo conoscere. E’ un sogno ancora, quindi chissà, di sicuro farò un passo alla volta. In questo senso frequentare l’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” mi ha aiutato tanto, grazie a maestri che mi hanno dato molto sotto tutti i punti di vista. La voglia di rappresentare questo paese e di essere un attore di qualità c’è, anche perché credo che gli attori abbiano una sorta di responsabilità nei confronti di ciò che fanno e di come lo fanno, il resto poi si vedrà.

Foto: Ansa

Alessio Nicotra Written by: