Intervista a Justin Swain: “Vi parlo del mio personaggio in ‘Luke Cage'”

Le serie dedicate al mondo Marvel realizzate da Netflix hanno rivoluzionato il genere e riscosso un’incredibile successo in tutto il mondo. A fare da apripista è stato ‘Daredevil’, personaggio ripreso sul piccolo schermo dopo la discussa trasposizione cinematografica dei primi anni 2000. Poi è stato il turno di Jessica Jones, eroina femminile interpretata d Krysten Ritter tanto apprezzata in ‘Breaking Bad’. Infine il 2016 è stato l’anno dell’esordio di ‘Luke Cage’ (al quale seguirà una serie dedicata anche al personaggio di Iron Fist) che, come i suoi due predecessori, ha confermato l’ottimo lavoro dei produttori che sembrano aver trovato una formula vincente capace di dare spazio e lustro anche ad eroi che non sono riusciti ancora a trovarli sul grande schermo.

Proprio nella serie ‘Luke Cage’ è apparso di recente Justin Swain, attore che ha vestito i panni di Bailey. Pur avendo alle spalle numerose apparizioni in serie come ‘Law e Order’ e ‘Boardwalk Empire’, entrando nel cast della serie targata Netflix l’artista statunitense è riuscito a farsi conoscere in tutto il mondo, raccogliendo così consensi e fan non solo negli Stati Uniti. Ma Swain oltre ad essere un attore è anche uno sceneggiatore pluri-premiato che si cimenta con un’incredibile maestria e versatilità in entrambi i ruoli tra teatro, cinema e televisione. Nei prossimi mesi infatti vedranno la luce anche numerosi progetti tra cui degli spettacoli teatrali, una serie e probabilmente un film che portano la firma proprio di Swain.

Intervista realizzata per: MyReviews

 

Di recente ti abbiamo visto nella serie di Netflix ‘Luke Cage’. Come descriveresti il tuo personaggio? Ti è piaciuto interpretarlo?
Avere la possibilità di interpretare Bailey è stato molto bello. E’ un personaggio che è cresciuto man mano che procedeva anche la stagione e ogni volta che mi mandavano le pagine con le mie battute restavo piacevolmente sorpreso di vedere dove gli sceneggiatori portavano il personaggio. E’ un uomo molto riflessivo e penso sia un buon bilanciamento e una sfida per Misty, che invece tende a seguire più l’istinto. Credo che lui voglia anche proteggere Misty, con piccole accortezze Bailey prova a metterla al sicuro prima che essi riescano a capire cosa stia effettivamente succedendo con la situazione legata a Luke Cage.

 

C’è un aneddoto divertente che ti viene in mente ripensando ai giorni sul set?
Un dettaglio divertente è legato ai suoi occhiali. Quando ho letto che indossava gli occhiali, ho rapidamente afferrato gli occhiali di mia moglie e sono uscito di casa. Quando abbiamo iniziato a riprendere le scene indossavo questi occhiali ed ero seduto davanti allo schermo di un computer. Chiaramente gli occhiali erano prescritti per compensare la vista di mia moglie quindi quando ho cominciato a guardare lo schermo ho iniziato a stare male. Non potevo indossare gli occhiali per molto tempo quindi quando non c’erano le riprese subito li toglievo e inevitabilmente per me quegli occhiali sono legati al personaggio di Bailey.

Tutti gli show di Netflix basati sui fumetti Marvel stanno avendo un grande successo. Secondo te, qual è il segreto che c’è dietro a questi prodotti?
Senza dubbio il fatto che Netflix e ABC Studios mettono su per ogni show Marvel una squadra incredibile. Sono proprio queste persone che lavorano fianco a fianco che riescono a fare di queste serie dei grandi successi. Già solo avere la possibilità di lavorare con attori del calibro di Simone Missick, Mike Colter, Rosario Dawson e Karen Pittman è stato per me un regalo. Ed è stato bello anche poter lavorare con lo show-runner Cheo Hodari Coker e l’intero gruppo di sceneggiatori come Jason Horwitch e Aida Marshaka Croal, giusto per nominarne un paio. E poi devo necessariamente citare anche i bravissimi registi che hanno lavorato alle varie puntate, cioè Paul McGuigan, Steven Sujik e Clark Johnson. Secondo me il successo del Marvel Universe sia in TV che al cinema è legato anche alle grandi capacità degli sceneggiatori che sono riusciti a donare a questo mondo toni diversi, taglienti a volte anche scuri. E il risultato è che non solo vengono fuori grandi show, ma credo che Marvel, Netflix e Cheo Hodari Coker sono riusciti a creare una piccola opera d’arte che inevitabilmente è entrata nella cultura popolare di oggi.

 

Quali sono le differenze per un attore tra lavorare in televisione e lavorare invece ad un film?
Lavorare in televisione è molto diverso a causa degli impegni, specialmente quando si tratta di serie TV è un percorso molto lungo. E in questi casi poi inevitabilmente c’è una struttura ben organizzata e un modo in cui le cose vanno fate. Quando invece mi è capitato di lavorare a dei film, c’è la consapevolezza che tutto finirà con quello con le scene che girerai in quel periodo e basta

 

Tu però non sei solo un attore, ma anche uno sceneggiatore. Cosa ci puoi dire in merito a questa parte del tuo lavoro?
Il mio progetto pilota “A Good and Decent Man” sta già girando. Sono molto eccitato per questo lavoro, grazie al quale ho lavorato al fianco di Kevin O’Donnell, con cui ho già lavorato per numerosi progetti. E’ ispirato alla vera storia del primo caso di morte per omissione di soccorso che fu vinta contro il dipartimento di polizia di Boston negli anni ’70. Il caso creò un precedente. Kevin ed io abbiamo lavorato su questa storia per molto tempo e non vedo loro che venga realizzata! Infine sto anche terminando di sviluppare una nuova serie riguardante un gruppo di pescatori del Massachusetts che devono sottostare a delle leggi del governo e, ad un certo punto, si danno al contrabbando per sopravvivere. Kevin O’Donnell e io abbiamo lavorato ad essa con Stan Erdreich, Christina Wayne e Steven Ray. Insomma ci sono un sacco di opportunità all’orizzonte!

Alessio Nicotra Written by: