Intervista a Johnny Galecki: “Vi racconto il mio Leonard di ‘The Big Bang Theory’”

Poche serie sono riuscite ad avere l’impatto culturale che ha avuto “The Big Bang Theory” negli ultimi anni in tutto il mondo, Italia compresa. La serie è riuscita infatti non solo ad entrare con forza nella cultura di massa ma, per certi versi, è riuscita a creare anche una sorta di “sub-cultura”, grazie ai suoi sketch e ai suoi tormentoni entrati ormai nel vocabolario e nelle abitudini non solo dei fan ma anche di chi ha guardato solo pochi episodi. Il merito, oltre che degli sceneggiatori capace di sfruttare alla grandissima la nuova ondata “nerd” è stato anche degli attori e dei loro personaggi.

Tra questi c’è anche il bravissimo Johnny Galecki che interpreta uno dei protagonisti della serie TV americana, Leonard, coinquilino di Sheldon e fidanzato (a più riprese) di Penny. Probabilmente parliamo del personaggio in cui con più facilità gli spettatori sono riusciti ad immedesimarsi e il merito, si può dire, è anche della caratterizzazione che Galecki è riuscito a dargli con i suoi gesti e le sue movenze particolari. Noi di Insidetheshow abbiamo incontrato l’attore in occasione dell’EtnaComics per parlare con lui di questo suo ruolo e della chiusura dello show.

Intervista realizzata per: Insidetheshow.it

C’è un aneddoto particolare nato sul set di “The Big Bang Theory” che ricordi con maggior piacere?

Ce ne sarebbero tanti, è una bella domanda. Una delle tradizioni che sono nate durante lo show era quello di fare un abbraccio collettivo, simile a quello delle squadre sportive, poco prima dell’inizio delle riprese. Abbiamo iniziato quando abbiamo filmato la prima puntata e poi, anche un po’ per superstizione, abbiamo continuato. L’abbraccio poi prima di iniziare le riprese dell’ultima puntata è stato decisamente più emozionante e pieno di lacrime. Mi imbarazza un po’ ricordarlo ma è un ricordo che custodisco lo stesso con grande affetto.

Nella serie interpreti un personaggio molto nerd che in un episodio molto divertente si reca anche in una fiera del fumetto molto simile a questa dell’Etna Comics. Come vivi questo genere di contesti tu?

Siamo andati a circa otto o nove ComiCon, ma ricordo che il primo anno ancora non sapevamo che tipo di riscontro potesse avere lo show. Ci recammo col treno a San Diego e il produttore ci disse che c’era una sala che ci attendeva da 7.000 persone. Ci prese a tutti un colpo perché non pensavamo completamente di poter riempire una sala del genere, sembrava davvero una pessima idea. Tra l’altro in contemporanea c’erano incontri per altre serie importanti, quindi eravamo terrorizzati di trovarla vuota. In realtà quando entrammo trovammo la sala completamente gremita e molti fan avevano passato la notte lì per riuscire a vederci. Quella è stata la prima conferma di ciò che stava creando quello show. Fu un riconoscimento molto importante per tutti i membri della crew che magari non tutti conoscono ma che meritano questo successo. Poi in alti ComiCon ho indossato a volte anche qualche maschera per poter andare in giro indisturbato (ride ndr).

Ti dispiace un po’ lasciare Leonard o avresti voluto continuare a interpretarlo? In cosa vi assomigliate?

Uno sceneggiatore mi disse una volta che sia che tu sia uno scrittore sia che tu sia un attore, se ami il tuo personaggio potrai interpretarlo per sempre. Io adoro Leonard, ci assomigliamo in alcuni tratti anche se sicuramente è molto meno testardo di me.

“The Big Bang Theory” ora però è arrivato alla fine…

La fine è stato un momento molto importante, anche se noi durante tutti gli anni ne parlavamo di quando tutto sarebbe finito. Per quanto tu possa prepararti al momento finché non succede non lo comprendi realmente. Quel momento è stato molto emozionante, però è stato bello e per questo bisogna dire grazie agli sceneggiatori che hanno dato un’unità a tutto lo spettacolo e dare vita a diversi cicli narrativi per i vari personaggi.

Qual era il tuo rapporto con il mondo nerd prima che la serie iniziasse?

Collezionavo fumetti da ragazzino e disegnavo. Ero un grandissimo fan degli “X-Men”. Era un mondo che mi era familiare, prima dello show però non ero mai stato ad una convention di fumetti, ma non sei mai preparato all’energia che ti danno i fan.

Quanto ha influito questo ruolo nella tua vita?

Non mi dà fastidio essere associato a Leonard, perché è una persona fantastica e lo capisco anche dal calore che mi trasmettano i fan. Ogni personaggio della serie mostra la propria vulnerabilità forse è per questo. Penso sia molto diverso per chi interpreta magari un personaggio cattivo. Per quanto riguarda quanto sia ingombrante credo che sia più una fortuna, perché grazie a questo ruolo ho potuto conoscere tante belle persone che mi trasmettono grande positività.

Alessio Nicotra Written by: